1/2/5/6.12

Oltre le mura

Cinema in carcere

Corto Dorico continua a varcare le mura dei luoghi di reclusione, con un progetto che al Festival sta molto a cuore e che coinvolgerà tutti e sei gli istituti penitenziari delle Marche con la proiezione in anteprima dei corti finalisti del Concorso Nazionale. Oltre le Mura è anche uno dei premi del Festival, il Premio Ristretti oltre le mura che i detenuti assegneranno con i loro voti al miglior cortometraggio.

Il progetto Oltre le mura è realizzato grazie ad un accordo di collaborazione tra il Garante regionale dei diritti della persona e il Comune di Ancona

1.12
ore 9,30

Casa di Reclusione di Fossombrone

1.12
ore 14,00

Casa Circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi

2.12
ore 9,00

Casa Circondariale di Ascoli Piceno – Marino del Tronto

2.12
ore 16,00

Casa di Reclusione di Fermo

5.12
ore 9,00

Casa Circondariale di Ancona – Montacuto

6.12
ore 13,00

Casa Circondariale di Ancona – Bracaglione

5.12
ore 21.15

Auditorium Mole Vanvitelliana

Firmamento

FIRMAMENTO una produzione IULMovie LAB
Italia | Durata 1’50″

Una produzione IULMovie LAB a cura delle studentesse e degli studenti del II anno della Laurea Magistrale in Televisione, Cinema e New Media dell’”Università” IULM di Milano.

Supervisione artistica: Giuseppe Carrieri
Fotografia e montaggio: Elisa Chiari
Voci narranti: Guido Guidi, Chakira Bilala
Durata: 1’50’’ Colore / BN

Lungo istantanee che sembrano spiragli di luce, Firmamento, all’interno della collezione “Diritti Lab” immaginata assieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, più che un breve film, è la promessa di una finestra che annuncia di aprirsi solo grazie al respiro di chi resta dentro.

Perché anche il rumore è uno sguardo, e dentro le più innominabili particelle di vita, si nascondono desideri di lontananza, feroci e delicati allo stesso tempo.

Con le voci di due detenuti della casa di reclusione di Barcaglione, anche il cielo dei poeti diventa una fessura raggiungibile, e i cento secondi di questo spiffero di libertà più che narrare la detenzione, ne mostrano la luminosa e nascosta resistenza che si aggrappa ai limiti per non dimenticare mai ciò che, ancora, può esistere oltre.